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Richiesta “congelamento” accordi Telelavoro e smart working sottoscritti il 22/12/2023, diffida dall’applicazione dei medesimi. Richiesta URGENTE tavolo RSU.

Con la presente è per rappresentare (nuovamente, come accaduto lo scorso marzo) il disappunto e malcontento delle scriventi per l’andamento che hanno ripreso le relazioni sindacali: le informative, laddove pervenute, sono giunte incomplete e mai del tutto esaustive (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, l’informativa delle chiusure previste per i sabati di dicembre da parte dell’Istituzione Biblioteche o l’informativa relativa l’apertura del Primo gennaio 2024, pervenuta circa una settimana dopo che alcuni uffici erano già stati messi a conoscenza; nulla, inoltre, è, ad oggi, pervenuto in merito l’assegnazione della dirigenza, pro tempore, dell’Area Turismo al dott. Carlo Guarino; nulla si sa in merito la fusione “per incorporazione” con Palaexpo, nonostante le delibere siano già di dominio pubblico e risulti anche una nota acquisita con prot. n. RL 2703/2023, con cui la società Zètema ha trasmesso al Dipartimento Partecipate una relazione redatta da primaria società di Advisoring, che individua il percorso societario ed i conseguenti tempi operativi di completamento dell’operazione. In particolare, nella relazione, l’Advisor ha previsto la necessaria trasformazione dell’Azienda Speciale Palaexpo in società di capitali [ex artt.115 c.1-6 TUEL] e la successiva fusione per incorporazione con Zètema). Il perdurare delle mancate convocazioni del Tavolo RSU (nonostante i reiterati solleciti delle scriventi) su tematiche in scadenza come gli accordi del telelavoro e dello smart working, ha prodotto estrema tensione tra lavoratori e lavoratrici. La convocazione tardiva pervenuta per il 21/12, priva di allegata documentazione utile nonostante fosse stata più volte sollecitata, ha messo in difficoltà chi, da subito, tra le scriventi, ha manifestato l’impossibilità a partecipare e contestualmente proposto date alternative, utili ed in linea con le scadenze da affrontare, senza che però fosse pervenuta da parte dell’Azienda alcun riscontro motivato. L’aver consentito lo svolgimento di un Tavolo RSU, privo di una maggioranza valida a garantire la pluralità e la partecipazione delle sigle e delle RSU tutte, su temi così importanti, ha, di fatto, prodotto un risultato evidentemente al ribasso: la sottoscrizione di accordi peggiorativi e, financo “discriminatori”, laddove sono stati modificati requisiti essenziali di partecipazione (vedasi la modifica del primo requisito utile a raggiungere il massimo punteggio, 6 punti, per la graduatoria del telelavoro, che, alla lettera “a” del punto 6, introduce un obbligo ad essere in possesso di “disabilità psicofisica personale certificata art.3 comma 3 L. 104”, anziché lasciare la precedente formulazione “disabilità psicofisica personale certificata che renda disagevole o impedisca il raggiungimento della sede di lavoro”), ha, di fatto, messo a rischio l’assegnazione al telelavoro di chi, ad oggi, pur avendo gravi patologie e/o comorbilità invalidanti non sia in possesso dei benefici della L. 104 e prodotto un grave danno a lavoratori e lavoratrici. Per lo smart working, inoltre, si è potuto verificare, (sulla copia degli accordi di cui è venuta in possesso la sola sig.ra Serenetta Monti, in qualità di RSU/USI CT&S ed esclusivamente per essersi recata di persona presso la sede di via Benigni e dopo acceso diverbio con l’A.U.), che non è stata presa in considerazione l’ipotesi (più volte sollecitata dalle scriventi) di remotizzare completamente il servizio del call center, anzi, per i lavoratori e lavoratrici impiegati in tale servizio è stato “disposto un rientro settimanale in sede funzionale alle esigenze di servizio”, precedentemente non previsto. È venuto meno anche l’impegno assunto dalle parti sulla strutturazione dell’accordo che avrebbe dovuto superare la sperimentazione già attuata nello scorso anno. Per l’accordo del Primo dell’anno, riteniamo incredibile non si sia data un’integrazione al pari di quella della Notte dei Musei in Musica, evento tenutosi solo un mese prima ed il cui intento era quello di coinvolgere maggiormente i lavoratori e le lavoratrici Zètema. Mentre si è a conoscenza, addirittura, di iniquità applicate al personale Zètema candidatosi, che si è visto rifiutare la candidatura, adducendo come giustificazione la partecipazione all’evento del Primo Gennaio 2023. Iniquità che non è stata applicata anche a personale dell’Amministrazione che, evidentemente, pare abbia avuto un diritto “acquisito” di poter partecipare SEMPRE a queste occasioni. Non si comprende neanche la scelta dell’Azienda di assegnare diversi nuovi assunti al Servizio del Territorio. Come è noto, tale servizio rappresenta una modalità operativa molto particolare, ragione per la quale si è sempre provveduto ad effettuare una selezione interna al personale, anche perché la retribuzione di chi svolge tale attività è ben più alta di tutti gli altri dipendenti del settore “addetti di sala”, in quanto prevede tutta una serie di indennità. Destinare alcuni neo assunti a tale servizio, significa, di fatto, attuare una discriminazione nei confronti di tutti gli altri vincitori del concorso e non si tiene, peraltro conto, di quelle figure specificatamente previste che effettuano le sostituzioni proprio a ragione della specificità del servizio. Le scriventi, inoltre, nel novero delle mancate risposte alle diverse richieste di chiarimento, ritengono particolarmente emblematica la totale assenza di spiegazioni in merito la “comparsa” di una RSU UIL PA che non aveva alcuna ragione di esistere a fronte del fatto che la UIL PA non aveva partecipato alle ultime elezioni RSU, non essendo ancora costituita in Zètema e che ora si è vista “rimossa”. Motivo per cui si chiede anche di ri-firmare gli accordi sottoscritti, relativi i riposi domenicali e Musei in Musica, perché resti agli atti la documentazione legittima e non quella con firme evidentemente illegittime. In merito l’accordo dei riposi domenicali, si è a conoscenza di un’applicazione “fantasiosa”, da parte dell’Azienda, presumibilmente comunicata alla minoranza delle sigle presenti lo scorso 22/12, alla luce della quale, e fatti i debiti conteggi, i lavoratori coinvolti in tale turnazione, a fine anno, rischiano di perdere due giorni di ferie per sanare una banca ore negativa. Inoltre, le scriventi ritengono doveroso segnalare l’utilizzo improprio che viene fatto di soggetti a Partita I.V.A., inseriti in diversi uffici (vedasi ad esempio l’Area Facility Management) anziché garantire la crescita del personale dipendente attraverso reperimenti interni, per sanare una insofferenza organica nota da sempre. Ed in relazione alla possibilità di far crescere il personale interno, siamo a conoscenza di recenti assunzioni, dovute a mobilità infragruppo (provenienti da Roma Multiservizi SpA e Agenzia ACOS), di cui nessuna informativa è pervenuta. Alla luce di quanto sopra esposto, e vista la mancata disponibilità da parte dell’Azienda a creare le condizioni per consentire una partecipazione di tutte le OO.SS. ed RSU alla discussione degli accordi siglati lo scorso 22/12 e non avendo voluto condividere la documentazione, nonostante le diverse richieste formali da parte delle OO.SS. e RSU, si chiede il “congelamento” dell’applicazione degli accordi su Telelavoro e Smart Working siglati lo scorso 22/12, diffidando l’Azienda dall’applicarli e di provvedere, con URGENZA, alla convocazione di un nuovo Tavolo RSU. Di fronte a tale modalità di gestione, che risulta nuovamente svilente, in quanto le corrette relazioni sindacali costituiscono la base per il buon andamento di un’Azienda e, laddove vengono a mancare o si tenti di rallentarle (una convocazione al 21 dicembre, comunicata 3 giorni prima, risulta, infatti, essere tardiva rispetto ai numerosi solleciti avanzati e irrispettosa degli impegni diversificati che ogni O.S. concentra nella settimana prima del 25/12), si rende necessario che chi rappresenta lavoratrici e lavoratori debba utilizzare tutti gli strumenti legittimi a disposizione (come già accaduto) a tutela dei medesimi. Si rimane, pertanto, in attesa di un celere riscontro in merito quanto esposto, in assenza del quale, si procederà ad attuare tutte le previste azioni di protesta, dando avvio allo stato di agitazione di tutto il personale.

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